Emmi è una vedova tedesca di sessant'anni che lavora come donna delle pulizie. Vive sola, non parla mai con nessuno e non riceve visite, neppure quelle dei suoi figli che sembrano averla dimenticata. Una sera, in un locale, Emmi conosce Alì. A farli incontrare è la solitudine e l'emarginazione.
Alì è un trentenne operaio marocchino che soffre l'isolamento degli stranieri.
Contro le resistenze dei rispettivi ambienti sociali, i due decidono di sposarsi, ma le pressioni sono sempre più forti e la situazione pesantissima. Emmi viene emarginata dalla famiglia e dai vicini: ciò che li fa uscire dai gangheri è il fatto che una “buona donna tedesca“ si sia scelta un uomo di colore. Alì viene condannato per aver sposato una donna più anziana.
Ali ed Emmi decidono quindi di partire per una breve vacanza e al loro ritorno miracolosamente troveranno l'ambiente che li circonda totalmente cambiato.
Alì ed Emmi sono il centro di questa pellicola di Fassbinder e sono gli unici esseri umani che egli decide di rappresentare. Certo sono circondati da altri personaggi, ma questi ultimi sono solo delle caricature di cui il regista si serve per illustrare le contraddizioni della società contemporanea.