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Filastin L'arte di resistenza del vignettista palestinese Naji Al-Ali

 

 
Autore: 
Naji Al-Ali
Editore: 
Eris
Luogo di edizione: 
Torino
Anno: 
2013
Traduzione a cura di: 
Fay R. Ledvinka
“Filastin" è una raccolta di vignette e testimonianze del palestinese Naji Al-Ali, testimonianze della storia del paese in cui è nato, della resistenza contro lo stato israeliano e della vita negli stati in cui ha vissuto, costretto più volte a spostarsi.
Testimonianze liriche, che utilizzano simboli profondamente radicati, non solo denunce, ascolto di un popolo di oppressi, con una Palestina che viene ad assumere un significato ben più ampio di quello che conosciamo dai libri di storia ed una dimensione geografica assai estesa. “Non disegno per conto di qualcuno, disegno solo per la Palestina, che per me si estende dall'Oceano Atlantico fino al Golfo”. Denunce di tutti i collusi con una politica di oppressione, rappresentati come personaggi mostruosamente obesi.
In quasi ogni vignetta compare un bambino raffigurato sempre di spalle, come osservatore silente. È un bambino scalzo che non mostra il volto, osserva il dolore del suo popolo, i soprusi e i giochi di potere.
 
“Io sono Handala, vengo dal Campo Profughi di Ain-Hilwe e giuro che rimarrò fedele alla mia causa e al mio popolo”.
È diventato un'immagine simbolo del lavoro di denuncia dell'autore, la sintesi e la firma della sua opera.
 
Prefazione di Vauro Senesi
 
Naji Al-Ali è nato in Galilea, Palestina, nel 1936, costretto a fuggire in Libano dal suo villaggio, raso al suolo nel 1948
Cominciò a disegnare all’inizio degli anni Sessanta, quando fu incarcerato per la prima volta dal servizio di intelligence libanese per motivi politici. Da lì in poi usò il disegno come mezzo di protesta. 
Già nel 1961, grazie al giornalista, e grande scrittore, palestinese Ghassan Kanafani (assassinato a Beirut dal Mossad nel 1972), le vignette di Naji al-Ali iniziano a essere pubblicate. Nel corso degli anni cambiano le testate per cui lavora, cambiano i paesi in cui si rifugia, ma non diminuisce il suo impegno politico espresso tramite il disegno,
Di paese in paese oltre a non dimenticare mai la Palestina denuncia la condizione del popolo arabo nelle regioni i cui viene di volta in volta a trovarsi. Nel 1985 viene espulso dal Kuwait e si rifugia a Londra.
Le sue vignette sono ormai conosciute in tutto il mondo, e questo gli costerà la vita.
Fu assassinato a Londra, nel 1987, con un colpo di pistola di fronte alla sede di al-Qabas, il giornale kuwaitiano per cui lavorava.