Intellettuale algerino, che si distingue per il suo impegno politico e letterario, Rachid Boudjedra è nato nel 1941 in Algeria.Di famiglia borghese ha studiato in un collegio prestigioso a Tunisi e diciassettenne partecipa alla guerra di liberazione. Ferito, vive in esilio come rappresentante del FLN in Spagna. Dopo l’indipendenza si laurea in filosofia all'università di Algeri e si specializza alla Sorbona con una tesi su Céline. Dal 1965, dopo la presa di potere di Boumedienne, ha lasciato l'Algeria, bandito per parecchi anni in seguito ad una fatwa. Vive prima in Francia (ha sposato una francese), insegna in Marocco fino al 1975, per poi rientrare in patria, ricevere incarichi ufficiali e dedicarsi infine esclusivamente alla letteratura. Usa la lingua francese e quella araba a sottolineare la duplice,problematica identità del popolo algerino, ma dal 1982 dichiara di voler scrivere solo in arabo. Poeta,saggista, autore di teatro, romanziere, ha al suo attivo una vasta bibliografia e la produzione di una dozzina di sceneggiature cinematografiche.Denuncia nei suoi scritti la corruzione morale e politica sia della società algerina sia di quella francese e affronta anche i temi dell'emigrazione e del razzismo.Nel 1969 pubblica con molto scandalo “Il ripudio”, in cui il protagonista, figlio di una donna ripudiata, lotta a suo modo per tutta la vita contro un padre autoritario.
Cerimoniale, Milano, Epochè, 2008.
Cinque frammenti del deserto, Firenze, Edizioni della Meridiana, 2004.
La lumaca testarda, Firenze, Giunti, 1991.
Topografia ideale per un’aggressione caratterizzata, Torino, Marietti, 1991.