Ivo Andrić nacque in Bosnia nel 1892 e morì a Belgrado nel 1975, sepolto nella zona del cimitero riservata alle personalità illustri del paese.
Nonostante fosse rimasto orfano di padre a due anni, riuscì a studiare fino a frequentare corsi universitari a Vienna, Cracovia e Zagabria. Non arrivò però alla laurea a causa dello scoppio della prima guerra mondiale e del suo arresto come membro della società indipendentista 'Giovane Bosnia'.
Nel dopoguerra, dissoltosi l'impero austro ungarico, si trasferì a Belgrado, cominciò a farsi conoscere per la sua attività letteraria e iniziò la carriera diplomatica, laureandosi nel frattempo a Graz nel 1923. I suoi incarichi lo portarono in tutta Europa e nel 1939 fu nominato ambasciatore a Berlino.
Nel '41 però si dimise ritirandosi in totale isolamento a Belgrado ed in quel periodo scrisse i romanzi che affrescano la storia della Bosnia, “La cronaca di Travnik”, “Il ponte sulla Drina”, “La signorina”.
Nel secondo dopoguerra tornò a partecipare alla vita culturale del paese, con nuovi scritti, novelle, racconti, e un'intensa attività di conferenziere.
Nel 1961 fu insignito del premio Nobel per la letteratura.