È nato in Palestina nel 1939. Alla proclamazione dello stato di Israele nel 1948 si rifugia con la famiglia nel Libano, poi risiede in Siria e nel Kuwait dove lavora come insegnante nelle scuole dell’UNRWA (United Nations Relief and Works Agency), l’ente dell’ONU per l’assistenza ai profughi palestinesi. Spinto da George Habash ritorna a Beirut nel 1960, già noto per il suo lavoro di artista, letterato e pittore. Qui comincia una brillante carriera giornalistica e politica che verrà tragicamente interrotta nel 1972, quando resterà vittima con una giovanissima nipote di un ordigno esplosivo che fa saltare in aria la sua macchina.
Kanafani seppe descrivere la vita dei profughi e l'esilio come nessun altro scrittore palestinese. Molte delle sue storie brevi trattano proprio del destino individuale del profugo schiacciato tra due tragiche realta': l'occupazione e l'esilio. Segnaliamo alcuni tra i suoi testi più recenti tradotti in italiano.
L'associazione culturale Narramondo ha portato sulle scene due delle sue opere, sempre attuali.
http://www.narramondo.it
Se tu fossi un cavallo, Jouvence, Roma, 1993.
Il cappello e il profeta, Cicorivolta, Villafranca Lunigiana (MS) 2007.