Il documentario di Andrea Segre e Stefano Liberti conferma l'impegno e la volontà di mantenere alta l'informazione a proposito delle palesi (nonchè sanzionate dalla Corte di Strasburgo) violazioni dei diritti umani ad opera dell'Italia nei confronti delle persone in fuga dai conflitti africani. Al centro del documentario il respingimento in mare, raccontato dai protagonisti, ad opera di una nave militare italiana di una barca di migranti partiti dalla Libia e lì riconsegnati. Aspra la denuncia nei confronti dei trattamenti disumani nelle carceri libiche, alle quali l'Italia ha riconsegnato i profughi. Le voci di chi ha avuto la possibilità di raccontare quell'esperienza drammatica sono state raccolte dai due registi. Il 20 giugno 2012, il documentario è stato proiettato in 100 città italiane.