Scholastique Mukasonga è nata in Ruanda nel 1956. Tutsi, nel 1973 è stata costretta a fuggire prima in Burundi poi in Francia per sfuggire alle persecuzioni degli hutu. Nel 1992 si è stabilita in Normandia, dove vive tutt’ora, scampando così al genocidio del 1994 in cui hanno perso la vita ventisette membri della sua famiglia, tra cui la madre. Nel 2006 ha pubblicato per Gallimard Inyenzi ou les Cafards, un’autobiografia scritta per sé stessa, «per non dimenticare». Nel 2008, sempre per Gallimard, ha pubblicato un omaggio alla madre Stefania, La femme aux pieds nus, con cui ha vinto il Prix Seligmann, un premio contro il razzismo, l’ingiustizia e l’intolleranza. Il terzo libro, una raccolta di racconti intitolata L’Iguifou: Nouvelles rwandaises, ha segnato il passaggio a una prosa più poetica e venata di umorismo, con cui nel 2010 si è aggiudicata il Prix Renaissance de la Nouvelle e il Prix de l’Académie des Sciences d’Outre-Mer. Con Nostra Signora del Nilo, uscito in Francia nel 2012, l’autrice ha affermato di aver finalmente smesso i panni della «vittima» o della «sopravvissuta». «È solo adesso che la qualità letteraria della mia prosa è stata riconosciuta. Mi sento una scrittrice a tutti gli effetti».