
Un ospedale nel cuore del Togo. Un crocevia di vite, speranze e contraddizioni. Il Providence è un microcosmo pulsante dove religiosi, medici, infermieri e volontari di ogni provenienza si confrontano con la realtà africana, con sé stessi e con gli altri. Tra emergenze sanitarie e tensioni quotidiane, si intrecciano storie di amore e tradimento, ambizione e disincanto, ideali e fughe. Ma il vero protagonista del romanzo è l'Africa. Non solo come luogo, ma come forza trasformativa.
Nell’agosto del 2015 la Libia è un paese travolto dalla guerra e l'autore di questa storia è un giovane di 20 anni. È uno studente di ingegneria, una promessa del calcio libico, alle spalle una famiglia pronta a sostenerlo nel suo sogno: raggiungere l’Italia e l’unica strada è salire a bordo di un barcone insieme a tre amici. Durante quella traversata 49 persone muoiono soffocate dentro la stiva. Accusato di essere uno degli scafisti, Alaa Faraj continua ad affermare da dieci anni la sua innocenza.
A cura di Gabriella Ghermandi, Kossi Komla-Ebri e Italia Vivan.
Una antologia a cura di Cristina Ali Farah e Livia Apa.
Un dialogo tra due generazioni di donne, autrici e voci in diaspora, che ancora troppo spesso si tende a etichettare come categoria “altra” nel vasto universo editoriale italiano. Ma se scrivere è di per sé un atto politico, la letteratura può diventare uno strumento per uscire dalle maglie oppressive di una visione bianco-centrica e raccontare un presente reale, in una direzione diversa dall’unica che viene considerata possibile.
I, too, sing Italia è una raccolta poetica che intreccia l’esperienza personale dell’autrice – donna nera in Italia, figlia della diaspora somala – con temi universali di appartenenza, identità e resistenza. Attraverso trentanove poesie, organizzate in cinque sezioni tematiche e incorniciate da due componimenti chiave, la raccolta esplora le multiple dimensioni dell’essere contemporaneo.
Una voce che dipinge un mondo complesso, dove la gioia e il dolore trovano spazio di riconoscimento, dove entrambi possono essere sussurrati e gridati. Una voce grazie a cui le parole si fanno veicolo per connettere mondi e al tempo stesso per valicare frontiere, linguistiche, culturali ed emozionali.
Intrecciando la storia tumultuosa dello Sri Lanka e lo sfondo della provincia italiana, le vite di quattro donne si incontrano, mentre tentano di andare avanti ritornando indietro, a casa.
Mujcic ritorna, con questo romanzo, alla sua Bosnia e alla guerra di cui quest’anno è stato ricordato il trentennale della strage di Srebrenica. Ci fa fare un salto temporale all’indietro: l’ambientazione precede infatti gli eventi bellici e fa rivivere tutte le dinamiche, le paure, l’incredulità, la speranza, la disillusione che le persone hanno vissuto e che i personaggi del romanzo reincarnano.
Come nella tradizione che ha origine negli anni Novanta, anche questo libro è l'esito di una collaborazione, anzi potremmo dire amicizia profonda, tra una persona immigrata in Italia e una italiana le cui strade si sono incrociate al punto che l'una ha raccolto la voce dell'altra per farne una pubblicazione.
Questo raccolta di racconti raccoglie l’intero percorso letterario della scrittrice italo-somala, con richiami a antiche sapienze ma anche a mondi onirici e sospesi