
Degradè è un percorso di Street Art partecipativa, articolato in due incontri aperti alla cittadinanza e alle associazioni per la condivisione di idee e suggestioni che daranno forma all'opera artistica.
Il primo incontro, un world cafè artistico, si terrà martedì 9 alle ore 18.00 presso Casa Baldè, via Fiume 32. L'invito è aperto a tutte e tutti, senza prerequisiti artistici, con voglia di partecipare alla cura e all'abbellimento di un elemento strutturale urbano in un contesto di socialità, condivisione e allegria.
Un ragazzo deve lasciare la propria casa e cercarne una nuova. Parte da solo, su una barca a remi, e porta con sé: un libro, una bottiglia, una coperta e una tazzina con dentro un po’ di terra del suo paese. Il viaggio a volte è sereno, altre tempestoso, ma finalmente il giovane raggiunge un luogo dove costruirsi un futuro. E nella tazzina, intanto, è germogliata la vita… Una metafora potente e delicata al tempo stesso del viaggio alla ricerca di un proprio posto nel mondo e del passaggio all’età adulta.
''Un giorno un nome incominciò un viaggio. Era un nome di tante lettere e suonava dolce...''. Il nome evoca terre lontane, altopiani dorati, che possono portare dolore, tanto da convincere i suoi abitanti ad abbandonarli, in cerca di luoghi più fortunati. E il ''nome'' si mette in viaggio. E' la storia di una bambina, ma è anche la storia di tante vite che sbarcano sulle nostre e su altre coste. Con toni dolci gli autori raccontano una storia crudele, dove sofferenza, ingiustizia e indifferenza sono padrone dei destini degli uomini. Perché il viaggio dà speranza...
Tratto dal blog Mangialibri: Una stazione simile a tante altre, una donna che saluta. Qualcuno su un treno che probabilmente è già partito. “Uno ti dice buon viaggio quando ti vede andar via […] Ma quand’è che un viaggio è buono?”. Il viaggiatore sembra aver tutto: una valigia, una sciarpa, un ombrello e un ampio cappotto. La meta non è importante, a volte dove stai andando lo scopri solo strada facendo. Anche i compagni di viaggio possono essere tanti o nessuno, l’importante è stare bene.
Presentazione tratta dal blog Galline volanti: "Non sono molti gli albi illustrati che, a mio avviso, riescono a raccontare storie di migrazioni con rispetto, dignità, ma, soprattutto, senza retorica. L’opera prima di Francesca Sanna, si intuisce, è il frutto, oltre che di una sensibilità personale, di una ricerca sul campo dettata dalla curiosità verso racconti di persone in fuga (ce lo spiega lei nella nota dell’autore finale). Ma ciò non sarebbe sufficiente.
Cosa succede oggi ai migranti bloccati nella Libia divisa in fazioni e a un passo dall’ennesima guerra civile? Lo racconta con Exodus (https://vimeo.com/291242947) il regista Michelangelo Severgnini , che con la collaborazione di Piero Messina, ha realizzato un audio documentario che raccoglie decine e decine di testimonianze dirette, uomini e donne rinchiusi nei ghetti e costretti alla schiavitù. “L’ultima crudeltà che ci hanno raccontato –spiega Severgnini – è l’utilizzo dei migranti come scudi umani nei combattimenti in corso. Le testimonianze che abbiamo raccolto sono confermate anche dalle notizie che arrivano dalla Libia, con i resoconti di lavoratori stranieri uccisi negli scontri: un eufemismo per lenire una terribile verità”. “Una volta giunti in Libia – spiega sempre Severgnini – i migranti provenienti dal profondo cuore dell’Africa si trovano intrappolati. Diventano sostanzialmente schiavi nelle mani sia delle fazioni che controllano i ghetti, sia delle reti di trafficanti che gestiscono la rotta per attraversare il Canale di Sicilia e giungere in Europa. Di fronte a questa situazione, ci sono migliaia e migliaia di persone che chiedono di essere evacuate ma la comunità internazionale è sorda a questo appello”. “Noi sappiamo – continua il regista – che la gente viene venduta, torturata, rapita. A chi lavora vengono estorti i pochi soldi guadagnati oppure sono minacciati con le armi pur di non pagarli. Dalle voci dei migranti emergerebbe anche complicità di personale delle istituzioni locali che collabora con gli organismi internazionali. Dei criminali autorizzati a gestire quei ghetti come se fossero serbatoi per schiavi da utilizzare nei lavori pesanti o, come raccontano le ultime testimonianze, come scudi umani nel conflitto tra fazioni. L’elenco dei drammi che stanno vivendo quelle persone è infinito: abbiamo ascoltato la voce di una ragazza restata incinta dopo uno stupro che piange per tornare a casa. Noi conosciamo i nomi e i volti di questi ragazzi che sono vittime della brutalità delle gang criminali libiche come del silenzio dell’Europa contro il sacrosanto principio dell’evacuazione e della possibilità, per queste persone, di tornare nei loro paesi d’origine, per non essere più ostaggi in bilico tra la schiavitù in Libia e il rischio di affrontare una traversata mortale verso l’Europa”.
Questi sono i 6 link alle puntate di Exodus e al documentario "Schiavi di riserva", sempre opera di Michelangelo Severgnini.
Puntata 0 (settembre '18): vimeo.com/291242947
Puntata 0.1 (ottobre '18): vimeo.com/297273950
Puntata 0.2 (novembre '18): vimeo.com/302947109
Puntata 0.3 (dicembre '18): vimeo.com/309679933
Puntata 0.4 (gennaio '19): vimeo.com/311007925
Puntata 0.5 (febbraio '19): vimeo.com/318169225
"Schiavi di riserva" (35 min), presentato nel maggio 2018. https://youtu.be/V64286Qq-9M
Qui si trova una puntata del programma radiofonico Voci dalla Libia andato in onda su radio Radicale (una puntata al mese) dove appunto Michelangelo si collega in diretta telefonica con alcune persone schiavizzate in Libia.