Una piccola comunità multirazziale che si conosce da tempo vive insieme, solidale, in vecchie case, villette fatiscenti dai nomi altisonanti.La zona è degradata, ma il quartiere è centrale e quindi appetibile e da valorizzare. Una legge dello stato lo dichiara riservato ai bianchi ed i suoi abitanti vengono costretti ad andarsene, a disperdersi in periferie prive di ogni servizio e violente. Nel nostalgico ricordo del narratore rivivono tanti personaggi appartenenti alla sua giovinezza, in una atmosfera leggera e briosa. L’ombra dell’apartheid si affaccia con discrezione nel racconto, in “piccoli incidenti” che non turbano molto la quotidianità, fino ad esplodere però nella distruzione finale del quartiere e nella disgregazione dolorosa della sua comunità.