Andreina De Clementi mette in collegamento la grande emigrazione dei primi decenni postunitari con l’esodo del secondo dopoguerra e ne evidenzia analogie e differenze. In una ricostruzione ricca e ben documentata, che attinge le sue fonti soprattutto da epistolari, interviste e in generale bagagli di memorie delle famiglie di emigranti, si forniscono al lettore le coordinate utili alla comprensione del fenomeno migratorio nel suo complesso, consentendo di collocare nel loro contesto temi di indubbia rilevanza e originalità quali il vissuto e la soggettività dei protagonisti.
De Clementi esamina aspetti come i vincoli familiari, con le relative metamorfosi dei ruoli coniugali e genitoriali; il protagonismo delle donne, le loro nuove attività lavorative all’estero e i loro misconosciuti apporti alle strategie di mobilitazione familiare; gli stravolgimenti in patria grazie alle rimesse e altri micro e macro mutamenti. Senza mai smarrire la dimensione nazionale del fenomeno, né tacere i suoi risvolti legislativi, uno sguardo particolare viene riservato al Mezzogiorno, solitamente poco rappresentato dalla storiografia.