Il testo offre racconti di vario respiro, argomento e lunghezza dello scrittore e poeta polacco. Nel primo, «Le due città», parla del mito familiare di Leopoli, la città assegnata nel 1945 all'Ucraina e da cui la famiglia polacca viene espulsa per essere deportata in quella Slesia da cui erano espulsi a loro volta i tedeschi. «La vita dei miei genitori venne spezzata in due: prima e dopo la partenza. E anche la mia, sebbene i quattro mesi trascorsi in quella città meravigliosa non potessero reggere i confronto con l'esperienza dei lunghi anni di una vita adulta.»
In «Archivi aperti» , a sua volta suddiviso in cinque parti, Zagajewski ricostruisce la vita quotidiana nella Polonia comunista e denuncia gli inevitabili compromessi anche degli intellettuali.
«Invece di partire da una verità compromessa dalla banalità del quotidiano, invece di sostenerla e onorarla, ho invertito l'ordine delle cose e mi sono rivolto al potere, alle fanfare di slogan universalmente acclamati e li ho rimpiccioliti per farli entrare in una poesia. E, per di più, quel potere si è rivelato falso.»
Il tradimento è appunto quando uno scrittore non realizza quanto può, ma si adatta a diventare un modesto megafono del regime.
A cura e con postfazione di Luca Bernardini: «Memoria e nostalgia della città celeste».