Lo scrittore racconta una delicata storia di affetti e insieme di impegno politico militante.
Un ingegnere iraniano onora il ricordo dei genitori, ne ricerca le tracce a Roma e continua a vederli presenti. Giovani universitari in Italia dove si sono conosciuti e innamorati, Parviz e Maryam avevano aderito alle idee comuniste ed erano rientrati nel loro paese per lottare e liberarlo dalla dittatura dello Scià. Il figlio vuole mantenere in vita ad ogni costo il ricordo dei loro ideali e del loro coraggio, cura le loro tombe, "vuole il loro nome inciso su marmo pregiato e scritto da un maestro calligrafo; vuole che i versi di Forugh Farrokhzad precedano la data della nascita e della morte e che fiori sempre freschi siano adagiati sulle loro tombe".
Anche se i pasdaran torneranno a distruggerle, sulla violenza vince la determinazione e la poesia.