Il libro di Valeria Scafetta raccoglie testimonianze di richiedenti asilo e rifugiati in Italia, in diversi momenti della loro esperienza di profughi: prima e dopo l'ottenimento dello status di rifugiato. Le loro voci mostrano ciò che il discorso mediatico cancella, la spinta a partire perchè nel proprio paese non ci sono più possibilità di vita, il traffico di esseri umani e il dramma delle attraversate per mare.
Le scarpe nel deserto sono ciò che resta dei tanti che non ce l'hanno fatta e su cui cade un velo di silenzio. Molto significativa la scelta di aprire il testo con una lettera di un emigrante, che solo alla fine si scopre essere un italiano di qualche decennio fa. La storia si ripete ma non le si presta mai troppo ascolto.