Una serie di racconti che per voce di un funzionario (reale) dell'ufficio immigrazione della Questura di Verona descrivono la condizione di molti immigrati, le difficoltà che la legge impone e che la vita stessa in un paese nuovo implica. L'originalità sta nel punto di vista di chi scrive, che dipinge con umanità sia i suoi "utenti" che il lavoro stesso, lavoro che quotidianamente rischia di venire disumanizzato da pratiche burocratiche, carenza di mezzi, difficoltà di ogni genere. Un piccolo testo che crea empatia e mostra la volontà, faticosamente raggiunta - ostacolata anche dai tanti pregiudizi di cui siamo intrisi - di mettersi nei panni altrui e far volare i lettori, nei finali, verso mondi surreali e fantastici: dalla materialità e dal grigiore di una questura, spesso i racconti deviano verso conclusioni inattese e imprevedibili.