Un romanzo redatto da chi ha vissuto e sofferto la guerra in prima persona, da giovanissima, e che scrive per non dimenticare uno dei fatti più sanguinosi del conflitto balcanico, la strage degli abitanti della cittadina di Srebrenica. L’esperienza autobiografica della giovane autrice è riflessa in questa narrazione, che si divide tra Italia e Balcani e che descrive le pesanti eredità che quel conflitto ha lasciato.