I racconti di questa antologia documentano gli esordi della produzione narrativa di Franco Biondi negli anni settanta e ne testimoniano il particolare sviluppo fino ai primi anni ottanta. Descrivono con sottile realismo le difficoltà di comunicazione esistenti tra stranieri e tedeschi, tematizzando anche le emergenti fratture psicologiche fra emigrato e comunità di origine. Nell’affrontare in chiave finemente psicologica il sentimento di estraneità che si impadronisce dei personaggi, Biondi non tralascia la riflessione più politica, riflettendo ad esempio sui provvedimenti restrittivi nei confronti degli stranieri. Al lettore viene offerta l’immediatezza di una partecipata descrizione della vita quotidiana e delle condizioni di lavoro degli operai stranieri in Germania, delle fabbriche in cui lavorano, delle baracche in cui vivono, delle stazioni e delle birrerie che frequentano.