Un formato grande e impegnativo, splendido, una festa di segni delicati e minuziosi, un colore continuamente rinnovato e pure con un suo timbro caldo costante, un dipanarsi lento di storie intime, dense e leggere insieme: è Portugal, di Cyril Pedrosa, vincitore nel 2012 al festival di Angoulême, un romanzo largamente autobiografico.
«Un autore di fumetti francese ritrova il Portogallo da cui è migrata la famiglia, riannoda i legami con parenti, si riavvicina a lingua ed abitudini che gli sono rimaste sconosciute. Il malessere del protagonista, lavorativo, familiare, sentimentale, svapora mano a mano che riscopre le proprie origini e aspetti silenti della propria identità; la ricerca prima e poi la scoperta, lo portano da una fredda realtà cittadina all'armonia con le persone e l'ambiente. Lo consegnano, rinnovato, ad una tranquilla adesione alla vita.»
Semplice e grande.
Cyril Pedrosa, Portugal, BAO Publishing, Milano, 2013, traduzione di Michele Foschini
Per gentile concessione dell'editore
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