Una pubblicazione nata in collaborazione con CUAMM Medici con l'Africa. È la storia di Rosa e Meskerem: nascono lo stesso giorno, lei in Italia, lui in Etiopia. Una narrazione a due voci che accompagna a scoprire, senza retorica, quanto diversa possa essere la vita di due individui nati in contesti così differenti. Due destini lontani e che apparentemente non hanno nulla in comune... Senonché la passione per la vita e la speranza che caratterizzano entrambi porteranno Rosa e Meskerem a incontrarsi. Con un finale a sorpresa.
Dopo Radici e Animali altre storie di donne e di uomini alla ricerca della propria identità. Storie di legami, di forti affetti e di dolore, di segreti e bugie, di vicinanza e amicizia. Storie di famiglie che sopravvivono e resistono. Italia, Perù, Afghanistan, Marocco, Mali, Etiopia, Iran, Somalia, Albania, Ucraina, Moldavia, Niger sono alcuni dei paesi da cui provengono queste storie.
Una scrittura che, sebbene in traduzione dal francese, restituisce a chi legge la percezione della musicalità, di una ninnananna che culla il lettore. Non a caso il titolo originale Ru in francese significa “piccolo ruscello” ma indica anche lo scorrere in senso lato, mentre in vietnamita la medesima parola significa “ninnananna” e “cullare”. Tale immagine trova infatti pieno riscontro nello stile della scrittura, frammentato in brevi paragrafi, inframmezzati da spazi bianchi piuttosto ampi.
Questo romanzo ha una tessitura fine e complessa, varie vicende si intrecciano nel disegno, molte voci raccontano storie del presente, del passato, dei miti letterari. Il professore, la moglie, il nipote della donna amata in gioventù, gli uomini della Securitate, e poi la folla parolaia dei pretesi amici e parenti, un vero coro greco di voci dissonanti che parlano, commentano e inventano.
Un romanzo che nella sua agilità ripercorre un secolo di storia di una famiglia jugoslava lungo 3 generazioni. Milovan ai primi del Novecento parte alla volta degli Stati Uniti per fare fortuna, passando per Trieste, Vienna, Colonia, la Francia, per accumulare denaro che renda possibile sempre un passo oltre. L'oltre sarà l'Alaska, in miniera. Ma, come leggiamo quasi subito: "Di solito le partenze sono meditate. I ritorni no. Sono creature dormienti che i migranti portano dentro di sè. Durano molto tempo i ritorni, anche tutta una vita; possono persino non consumarsi mai.
Bolfazl è un esule iraniano che ha trovato rifugio in Olanda. Nonostante le difficoltà che deve affrontare in questa nuova esistenza, vive il suo stato di esule con grande forza d'animo, sensibilità, desiderio di comprendere e volontà di integrarsi. Nel suo cammino è aiutato dal vicino di casa René, un ex artista, sposato e con una figlia, che scopre di essere omosessuale. L'emarginazione cui è sottoposto René è identica a quella provata da Bolfazl. Ma per l'iraniano la condizione di diversità è stimolo per una nuova rinascita.
Il sogno di Giorgio Bellusci è quello di ricostruire il Fondaco del Fico, una locanda in uno sperduto paesino della Calabria in cui si era fermato Alexandre Dumas. Nel secondo dopoguerra, in questa stessa Calabria remota, arriva Hans Heumann, giovane fotografo tedesco venuto al sud in cerca di luce, di paesaggi, di nutrimento per la sua arte. Sarà proprio Giorgio Bellusci, suo coetaneo, ad accompagnarlo nelle esplorazioni e nella scoperta. Il loro rapporto resisterà alla lontananza, al tempo e al destino.
Testo per metà diario e per metà trattato scientifico in cui l'autore americano racconta il suo impegno militante nella difesa dei diritti e della memoria del popolo Rom.
Questo corposo testo nasce dall'esperienza di Pretto in Romania, a Craiova, dove ha vissuto diversi mesi all'interno di una comunità Rom i cui racconti hanno ispirato gran parte delle vicende narrate in questo libro.