In questo testo lo scrittore ripercorre con commozione la storia della sua famiglia, con attenzione particolare alla vita del nonno e di uno zio emigrato a Cuba. Maalouf è presente in prima persona nel suo sforzo di ricostruire il passato familiare, chiamando in soccorso la memoria propria e quella di parenti più vecchi di lui, indagando sul posto, cercando tra le righe dei pochi documenti rimasti, con il continuo rimpianto di non essere stato più curioso ed indagatore quando erano ancora in vita i testimoni della loro storia familiare.
Un romanzo intenso che narra di un uomo originario del Camerun che le vicende della vita spingono a partire, alla ricerca della felicità che non significa altro che il tentativo di vivere una vita dignitosa, quella che il suo paese non gli garantisce più. E' la storia di un uomo in cui potrebbero rispecchiarsi le storie di migliaia di altri, che attraversano il deserto e il mare per raggiungere una dignità spesso negata ai "dannati della terra". Prima opera tradotta in italiano dello scrittore guineiano.
Momo è solo, figlio di una prostituta araba allevato da una vecchia prostituta ebrea, Madame Rosa, che lo circonda di un affetto commovente e ricambiato.
Questo romanzo dello scrittore originario dell'Uruguay, trapiantato in Lombardia da metà degli anni Ottanta, è un testo che si legge, anzi si ascolta, tutto d'un fiato. Dico "si ascolta" perché l'impostazione, indicata sin dal titolo, vede una serie di vicende evocate in prima persona da un io narrante al proprio figlio: la proiezione nella dimensione dell'oralità, dell'ascolto, avvolge da subito il lettore.
Gemma impura è un romanzo autobiografico che con grande ironia descrive l'esperienza di vita della sua autrice e della sua famiglia, offrendo uno squarcio sulla situazione delle seconde generazioni in Australia, affine, per le difficoltà, i dubbi e le problematiche a quella di molti altri figli di immigrati. L'ironia che sfocia anche in apera comicità rende questo libro una lettura piacevole e fluida.
Spazia a tutto campo Helena Janeczek. Ha un punto fermo nello spazio, l'abbazia di Montecassino, e riferisce a questo perno piantato nel territorio italiano tutti i fili del mondo, tutti i movimenti possibili sulla faccia della terra, il gulag ad Arcangelo, Israele, le rose dell'Iran, la Nuova Zelanda, Leopoli e Milano... Nel tempo si muove se possibile con disinvoltura anche maggiore, passando senza tregua dagli anni '40 ai giorni d'oggi, legando insieme memorie, persone, affetti.
Poesia, teatro e reportage storico insieme, questo testo parla di politica, economia e linguaggio partendo dalla situazione dell'autrice e della sua famiglia e dei loro rapporti interpersonali. Sotto il dominio inglese molti asiatici avevano migrato in altri luoghi del vasto impero, ma sempre con la sensazione di dover tenere pronta la valigia per fuggire.
“Da dove devo cominciare” dice mia madre. Nello stesso istante allungo la mano e premo il pulsante sul magnetofono. Il magnetofono è vecchio. “ Con questo inizio semplice e magistrale comincia la storia di un esule che dalla Bosnia porta con sé in Canada ben poche cose. Le più preziose sono alcune cassette di una registrazione in cui ha praticamente costretto sua madre a raccontare la propria vita tragica e avventurosa, un racconto in parte autobiografico per quel che riguarda i due matrimoni e la conversione all'ebraismo.
Si tratta del secondo romanzo dell'autore pubblicato nel 1953. L'ambiente è quello dell'amata Cabilia, di cui vuole rappresentare abitudini e modi di vivere, con passione e insieme precisione da antropologo. Il personaggio principale è un cabilo che ritorna dall'emigrazione a Parigi con una moglie francese. Vissuta in miseria la donna è ben felice di integrarsi in un ambiente che sembra più sereno e nella relativa povertà più solidale di quello che ha conosciuto in patria.
Un reportage che nasce da lunghi viaggi, cinque anni in cui Stefano Liberti si fa prendere dall'ossessione di conoscere le rotte della migrazione, di capire la vita dei migranti africani, le loro strategie per viaggiare e sopravvivere. Incontri e interviste sul campo dal Niger alla Mauritania al Senegal all'Algeria al Marocco fino alla Turchia.