Questo testo, scritto con Matteo Sanfilippo, si distingue da altri analoghi per lo sguardo storico particolarmente ampio che presta al tema delle migrazioni in relazione all'Italia.
Per la sua stessa natura geografica l'Italia è sempre stata terra di passaggio e crocevia di popoli, divisa tra zone rurali e centri urbani importanti, montagne isolate e fertili pianure: facile leggerne la storia da questo particolare punto di vista.
Il Centro Astalli raccoglie nuovamente le storie di persone che hanno rischiato la vita per raggiungere l'Italia e che hanno trovato occasione e coraggio di raccontarsi grazie all'iniziativa dell' associazione storica che si occupa di rifugiati e richiedenti asilo. Un testo che permette a chi legge di capire cosa queste persone si sono lasciate alle spalle e perchè, che cosa hanno subito nel loro viaggio e infine quale tipo di accoglienza hanno ricevuto. Ciascuna testimonianza è introdotta da uno scrittore italiano.
Dieci racconti, tradotti dall'originale inglese, ripercorrono la storia recente del Vietnam disegnando vari ambienti e varie figure, con leggerezza, precisione e molta umanità.
Questo libro viene pubblicato nel 1969 e ripercorre l'esistenza dell'autrice negli anni della sua formazione, prima, durante e dopo la rivoluzione russa, fino alla sua lunga vita in Occidente. Racconta i russi esiliati in Europa, in particolare a Parigi, la loro povertà materiale e il lusso intellettuale, e poi l'esistenza in America. Innumerevoli sono le figure di grande rinomanza che animano questo diario di una vita, moltissime le persone frequentate e che erano o diventeranno famose, tanto da rendere necessarie molte pagine di regesto per elencarne i meriti e le attività.
È il secondo libro edito da Passigli delle poesie della scrittrice, in edizione bilingue, italiano-russo. Il primo è una selezione delle poesie scritte dal 1921 al 1933. Nei versi affiorano i temi dell'esilio, della partenza con un biglietto di sola andata, del ricordo mitico della Pietroburgo in cui è nata, del paradiso da cui fu cacciata, della separazione così come teneri ritratti dell'amore e dell'amicizia ed echi di grandi letterati, russi ed europei.
«Storia rocambolesca della mia famiglia» recita il sottotitolo e la narra un'attrice e regista, figlia di ebrei croati, che vive in Germania: racconta la propria quotidianità e rovista nella storia di parenti e progenitori, ripercorrendo nelle vicende individuali gran parte del secolo scorso. Sgomberare l'appartamento alla morte dei genitori, riprendere in mano le loro carte e le mille foto significa anche dare un senso alla propria esistenza ed alla propria appartenenza. Con i morti si può anche conversare e nella loro memoria si onorano i vecchi, i parenti lontani, si