È la storia di una famiglia che emigra, prima i genitori, poi le figlie che erano affidate alla nonna. Dalle pianure polverose della Voivodina alla Svizzera, dalla forte tenerezza della nonna e dalla sua casa contadina piena di animali a cui si sono affezionate, le due bambine arrivano nella casa ben fornita che i genitori, rimasti lontani troppo a lungo, hanno preparato per loro. Per le due generazioni saranno ben diverse le strategie e le possibilità di adattamento, ma per tutti vi è nostalgia degli affetti lasciati e sofferenza allo scoppio della guerra in Jugoslavia.
Questo libro di poesie tocca vari temi dell'esistenza degli uomini e descrive in modo coinvolgente la natura in cui sono immersi. Ad esempio nella nostalgia dei luoghi dell'infanzia e dell'amicizia di un tempo, nel volo degli uccelli che danno profondità al paesaggio e senso al volgere del giorno e delle stagioni. È la prefazione di Hajdari a spiegare perchè questi paesaggi siano prevalentemente pietrosi, minacciati, oscuri: l'opera di Mustafaj nasce nelle montagne nel nord dell'Albania e si sviluppa nell'inverno di una feroce dittatura.
bilingue, italiano-albanese
Volume che elenca fatti noti della nostra cronaca nazionale, a partire dall'assassinio di Villa Literno del 1989; elenca espressioni di politici passate l'una dopo l'altra senza riprovazione sociale, quasi nell'indifferenza, riportate tal quali dai giornalisti; elenca titoli di giornale urlati per fomentare pulsioni razziste, reiterati giorno dopo giorno e degni di interventi pesanti della magistratura. Elenca tutti quei fenomeni a cui negli ultimi due decenni la realtà italiana si è pericolosamente assuefatta. Niente di nuovo dunque in questo testo, ma tutto ordinatamen
In mezzo a una distesa di agrumeti, nel cuore della Sicilia, a ridosso di una statale vagano sull'asfalto dei giovani immigrati. Costeggiano lunghe recinzioni oltre le quali si disegnano infilate di villette dai colori pastello, sembrano finte. Un nuovissimo Centro di Accoglienza nato sull’onda di una emergenza improvvisa. Un residence a 5 stelle, ex residenza dei militari Usa della base NATO di Sigonella. Il paese più vicino è Mineo 4.000 abitanti, molti dei quali sono stati emigranti, mostrano comprensione, criticano chi li rifiuta, ma si chiedono cosa ci fanno lì.
Il sindaco racconta come il nostro governo ha deciso di isolare circa 2000 stranieri, dell’assurdità di quel recinto. Gli fa eco un tunisino, lucido e consapevole di essere prigioniero, del nulla che ha intorno.
A poco a poco, si mette a fuoco un filo spinato, la mancanza di servizi, l'incapacità della politica di costruire un sistema di accoglienza libero da interessi economici.
Gli immigrati con le loro riflessioni, la loro sete di comunicazione, di libertà negata per mesi, nell’attesa estenuante di una commissione che accolga le loro richieste e che li liberi da quello stato di sospensione, di non-vita, per riavere il loro tempo.
La vicenda, coinvolgente, si svolge nella piccola e felice Danimarca e ritornano alcuni dei protagonisti conosciuti nel libro "Il fuggitivo".
Nizàm è il nome turco che indica i soldati albanesi combattenti per l'impero ottomano, i cui canti, assieme a quelli dei kurbèt, i migranti, rappresentano una parte importante del patrimonio culturale albanese tramandati di generazione in generazione e cantati durante le cerimonie. In comune, come spiega lo stesso autore nella introduzione al volume in cui ha raccolto e tradotto in italiano decine di testi tradizionali, la nostalgia per la lontananza dalla patria. In particolare i canti dei nizàm esprimono dolore, ma anche protesta contro l'invasore che li obbligava ad a