
Dieci racconti, tradotti dall'originale inglese, ripercorrono la storia recente del Vietnam disegnando vari ambienti e varie figure, con leggerezza, precisione e molta umanità.
Questo libro viene pubblicato nel 1969 e ripercorre l'esistenza dell'autrice negli anni della sua formazione, prima, durante e dopo la rivoluzione russa, fino alla sua lunga vita in Occidente. Racconta i russi esiliati in Europa, in particolare a Parigi, la loro povertà materiale e il lusso intellettuale, e poi l'esistenza in America. Innumerevoli sono le figure di grande rinomanza che animano questo diario di una vita, moltissime le persone frequentate e che erano o diventeranno famose, tanto da rendere necessarie molte pagine di regesto per elencarne i meriti e le attività.
È il secondo libro edito da Passigli delle poesie della scrittrice, in edizione bilingue, italiano-russo. Il primo è una selezione delle poesie scritte dal 1921 al 1933. Nei versi affiorano i temi dell'esilio, della partenza con un biglietto di sola andata, del ricordo mitico della Pietroburgo in cui è nata, del paradiso da cui fu cacciata, della separazione così come teneri ritratti dell'amore e dell'amicizia ed echi di grandi letterati, russi ed europei.
«Storia rocambolesca della mia famiglia» recita il sottotitolo e la narra un'attrice e regista, figlia di ebrei croati, che vive in Germania: racconta la propria quotidianità e rovista nella storia di parenti e progenitori, ripercorrendo nelle vicende individuali gran parte del secolo scorso. Sgomberare l'appartamento alla morte dei genitori, riprendere in mano le loro carte e le mille foto significa anche dare un senso alla propria esistenza ed alla propria appartenenza. Con i morti si può anche conversare e nella loro memoria si onorano i vecchi, i parenti lontani, si
Agile volume in cui l'antropologo riprende con linguaggio non specialistico concetti al centro del suo lavoro di studioso, sempre più centrali non solo nel dibattito scientifico ma anche nella quotidianità di ciascuno.
Aime parla di cultura, identità, differenze, radici, mostrando come solo uno sguardo che storicizza, evidenziando le connessioni e le interdipendenze tra i fenomeni, può sfatare miti eurocentrici e stereotipati sull'"altro".
Testo scritto nel 1985, ora ripubblicato anche in italiano, che sviluppa temi cari alla nota scrittrice algerina: in primis la condizione femminile, ma anche il rapporto con il francese, lingua del colonizzatore e la resistenza allo stesso messa in atto dalle donne. Un testo policentrico e per certi versi frammentato, che alterna passato e presente algerino, dalla conquista francese nell'estate del 1830 alla lotta di liberazione, mantenendo sempre l'attenzione sul punto di vista delle donne. Il libro è diviso in tre parti, le prime due ambientate ai tempi dell'ag