
Si tratta di una antologia, come recita il sottotitolo, "di poeti che scrivono in altre lingue ma continuano a sentire in italiano", curata da Cristiana Zamparo, tradotta in italiano da Milton Fernandez, con la prefazione di Elvira Marinelli, che ne parla come "un viaggio, a ritroso nella storia, con alcuni emigranti italiani che, a partire dagli ultimi decenni dell'ottocento e fino al primo dopoguerra, lasciarono l'Italia per fuggire dalla povertà, dalla paura e dalla vergogna di una vita senza dignità e senza futuro e approdarono nell'America del sud, soprattutto in Argentina e Brasile."
La rivista internazionale di studi sulle migrazioni italiane nel mondo, legata al centro di ricerca torinese omonimo, dedica il numero 42 al colonialismo italiano con contributi di storici e letterati volti ad approfondire il tema delle migrazioni e del colonialismo italiani in Africa. La sezione che raccoglie i saggi vede testi di Gian Paolo Calchi Novati, Antonio Morone,Gianluca Podestà, Nicholas Lucchetti, Matteo Grilli, Liliana Ellena, Marie Amelie Bardinet e Simone Brioni.
PrimaRadio Piemonte, venerdì 7 e venerdì 14 ottobre, dalle ore 18.10 All'interno del programma radiofonico Simply Book. La libreria alla radio, a cura del libraio Davide Ruffinengo (www.profumiperlamente.net), intervista agli ospiti del Gioco degli Specchi.
Memorie migranti è un cofanetto che raccoglie undici video sul tema dell'emigrazione italiana, selezionati nell'ambito del concorso omonimo, arrivato nel 2010 alla sua settima edizione. Si tratta di un progetto a cura di Catia Monacelli e Daniela Menichini, sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il Patrocinio del Ministero degli Affari Esteri.
Tra i video presenti, segnaliamo quello di Ester Capuzzo e Flavia Cristaldi (ques'ultima ospite della rassegna La Patria riTrovata del 2011 a Trento) dal titolo Alla ricerca delle radici: emigrazione, discendenza, cittadinanza. Il video è stato realizzato in collaborazione con l'associazione Trentini nel mondo e Trentini di Bosnia e dell'Agro Pontino: vi si narra l'emigrazione dalle valli trentine non solo verso le mete più note (Stati Uniti, America latina, Europa) ma anche i flussi che si diressero verso la Bosnia per volontà di Francesco Giuseppe che dopo le alluvioni del 1882-83 spinse molti trentini a partire verso quei territori, anche per controbilanciare la presenza musulmana in una provincia da poco acquisita dall'Austria-Ungheria. Questi trentini, poi, nel 1939, a seguito dell'accordo tra Italia e Jugoslavia, furono costretti a lasciare quei territori, rientrare in Italia e andare nei territori rimasti dell'agro pontino, dove ancora oggi molti di loro vivono.
Un testo che racconta, dal punto di vista degli africani, il periodo coloniale, con una accurata ricostruzione di ambiente, tradizioni e personaggi. Keita, re di Soba, è convinto che basteranno la protezione degli avi e di Allah, per difendere dagli invasori la sua capitale, ma grazie a questa convinzione i 'Nazareni' occupano il suo regno senza nemmeno combattere e lo sottomettono alla loro autorità lasciandogli solo l'apparenza del potere.
Babel Hotel è un progetto di scrittura in cammino, una “presa di parola” collettiva sul tema delle città plurali e delle diverse forme di marginalizzazione sociale causate anche dal sentimento di paura legato alla venuta degli immigrati. Ma soprattutto è una potente metafora del futuro sociale e politico che verrà (o che forse già viviamo).