
Un testo che racconta le difficoltà di un ragazzino straniero che vive in Germania con la sua famiglia, in condizioni di disagio e precarietà, con l’incessante paura di essere rispedito nel paese di provenienza. Una storia a lieto fine, che però non esclude passaggi duri legati alla marginalità delle periferie urbane, al teppismo e ad atti di vandalismo contro i più deboli, che rendono il racconto adatto forse a lettori un po’ più grandi degli 8 anni indicati dall’editore.
Un libro illustrato con tratti curati e originali, in cui la piccola protagonista Pallina demolisce
una ad una le pareti della casa che lei stessa ha costruito: è una casa alta e stretta, fatta di mattoni, senza finestre e con una sola porta. Tutti gli animali che le si avvicinano le suggeriscono di aggiungere chi un bosco, chi una montagna, chi un laghetto. Alla fine Pallina butterà giù una parete alla volta per fare spazio ai suoi amici e alle loro diverse esigenze. Un albo che illustra il concetto di convivenza tra individui diversi.
Avere uno schiavo tutto per sé per Maria vuol dire essere diventata grande. Gli schiavi lavorano, si possono sgridare, si possono frustare. Inutile affezionarsi, perché prima o poi si cambiano. Con questo libro Dolf Verroen racconta l’assurdo della normalità, quando le cose più ingiuste diventano abitudine. Oggi come allora.
Albo illustrato che per voce di un nonno afroamericano racconta al nipote la vicenda di Rosa Parks, che rifiutò, l’1 dicembre del 1955, di cedere il suo posto in autobus a un bianco.
Il nonno era su quell’autobus e aveva assistito alla scena, ma non aveva avuto il coraggio di
prendere le parti della donna: è una scelta che a distanza di anni ancora lo fa star male
(«Quel giorno la storia mi passò a fianco ed era un autobus, mi sfiorò ed io non seppi salirvi»).