
“La letteratura come testimonianza” titola la prefazione di Younis Tawfik e così sembra questo testo. Appunti, storie, riflessioni, discussioni, personaggi diversi si mescolano sullo sfondo di una piazza, che ha caratterizzato fortemente la Torino popolare e che ora racchiude il mondo.La lettura risulta faticosa nel rimbalzare tra pietà e rabbie quotidiane, denuncia e sofferenza, urlo e lirismo.Prose e poesie in alternanza consentono tuttavia di penetrare sempre un po' di più un mondo di migrazione difficile e poco compresa, vedendola con gli occhi di chi ci è immerso.
Romanzo d'amore ambientato in Africa che si fa simbolo della sofferenza umana. Il tema di questo romanzo non è tanto l'amore, quanto ciò che questo sentimento vuole mascherare, ovvero i problemi vissuti da tutti coloro che hanno dovuto fare i conti col rimettere piede sulla propria terra.
L’enigma racchiuso nel titolo del romanzo di Ron Kubati si scioglie quasi subito, nella seconda pagina del testo. Un uomo, voce narrante, si sveglia in una anonima stanza d’albergo, esce e si tuffa nello «strano silenzio deludente» di una altrettanto indefinita città.
Il terzo romanzo di Ron Kubati propone temi cari a molti autori provenienti dai Balcani, la cui dolorosa e travagliata storia non poteva che segnarli e riemergere artisticamente nelle loro scritture.
Il buio del mare esplicita, sin dal titolo, quella che è sia condizione che sensazione che accompagna il protagonista, e di riflesso anche il lettore, dall’inizio alla fine del romanzo, di cui, tra l’altro, una parte era già stata pubblicata con il titolo Luca e premiata nel 2004 come opera inedita al concorso letterario “Popoli in cammino”.
Il romanzo è stato presentato nella puntata radiofonica di Cammei, programma della Rai regionale, il 17 aprile 2009, ore 16.00
L'infanzia ai tempi della dittatura con il padre in carcere, i primi amori, gli studi programmati dall'alto e le trasgressioni per sentire la televisione italiana, la lotta degli studenti e dei democratici e la fine del regime.Ci sono per cominciare i ricordi dell'infanzia in Albania, a partire dagli amori dei quattro anni, la bimba bellina e la maestra d'asilo , per passare subito al momento dell'arresto del padre, evento vissuto con la scarsa coscienza della realtà di un bambino. "Io stavo ancora bene.