Letture interpretate e musica
con Soledad Rivas, Andrea Deanesi.
Al violino Lucia Cabrera e alla fisarmonica Andrea Anderle, presso il parco Arciducale di Arboreto (Arco, TN)
Gli attori interpretano testo di Leonardo Zanier, Ingy Mubiay Kakese, Christiana de Caldas Brito, Igiaba Scego Kossi Komla-Ebri e altri ancora per parlare - anche sorridendo - di identità, cittadinanza e appartenenza.
Ore 14.30 laboratorio “Il tappeto del mondo”, a cura del centro A.Gio, presso il parco Arciducale di Arboreto (Arco, TN)
A Levico Terme, Villa Sissi, sede APT, nel secolare parco delle antiche terme
Musica per un poeta. Nel centenario della nascita del premio Nobel polacco Miłosz
a cura di Danuta Harkabuzik, Sylwia Janikowska e Micaela Bertoldi
Presentazione della vita e dell'opera di Czesław Miłosz, premio Nobel per la letteratura 1980
Dalle 19.30 alle 21.00 è previsto un buffet in biblioteca che ospita la mostra LIBRI IN VIAGGIO
Segue alle 21 l'incontro con l'autore, Kossi Komla – Ebri.
A disposizione un cesto in cui i partecipanti possono 'pescare' un suggerimento di lettura o una citazione da portarsi a casa come ricordo.
Il Gioco degli Specchi partecipa alla Giornata del rifugiato organizzata ad Arco: un Albero viene montato in piazza con suggerimenti di letture sul tema .
A disposizione la bibliografia " L'italia come speranza", in allegato e nella pagina PROPOSTE FORMATIVE.
LIBRI IN VIAGGIO, 2010
Nell'ambito delle giornate dedicate al tema MIGRAZIONI E SVIUPPO viene ospitata la mostra di libri.
Pubblicato pochi giorni prima della sua morte prematura, questo lavoro risulta una sorta di testamento politico e avrà profonda influenza su capi rivoluzionari e su movimenti di liberazione in tutto il mondo e fin a tempi recenti. È l'opera più conosciuta di Fanon ed è stata concepita come un manifesto per la lotta anticoloniale, la liberazione nazionale e la creazione di forti stati che vincano i pericoli del neocolonialismo.
Alcuni rifugiati somali che nel 2008 hanno occupato l’ex caserma di via Asti interpretano le loro storie di esiliati. Suad Omar ha innescato una vera e propria catena poetica mettendo in versi le storie ascoltate dai protagonisti, ma anche rielaborando materiale d'archivio riguardante i processi contro i membri della Guardia nazionale repubblicana fascista. La catena poetica attraversa il paradosso interno alla caserma, saldando la storia passata del colonialismo a quella contemporanea dell'esilio e della diaspora. Le riprese lunghe, le posture dei protagonisti, la scelta stessa della poesia orale somala (considerata l'espressione politica e culturale più alta) e il progressivo passaggio da spazi luminosi a luoghi d'ombra ben inscena il tema dello sradicamento e della memoria.