
Un cantastorie africano intrattiene il suo padrone e capo, il Presidente e Generale di una imprecisata repubblica africana esaltando le sue gesta e quelle di vari personaggi a capo di altri paesi, dandogli consigli per aumentare il suo potere. È una rassegna beffarda, circostanziata e aderente alla realtà, delle varie figure di dittatori che l'Africa post coloniale ha conosciuto.
In questo testo lo scrittore ripercorre con commozione la storia della sua famiglia, con attenzione particolare alla vita del nonno e di uno zio emigrato a Cuba. Maalouf è presente in prima persona nel suo sforzo di ricostruire il passato familiare, chiamando in soccorso la memoria propria e quella di parenti più vecchi di lui, indagando sul posto, cercando tra le righe dei pochi documenti rimasti, con il continuo rimpianto di non essere stato più curioso ed indagatore quando erano ancora in vita i testimoni della loro storia familiare.
Assai significativo il titolo originale di queste breve ed intenso saggio, riedito più volte: “Les identités meurtrières - le identità assassine”, per sottolineare come l'affermazione dell'identità di una persona o di un popolo sia concepita come un monolite, statica e troppo spesso rivolta CONTRO qualcuno, contro l'estraneo visto come una minaccia.
Il meccanico delle rose è Reza, sua è la storia che viene raccontata, non direttamente, ma attraverso tutte le persone che il suo destino gli fa incrociare. Ognuno dei capitoli è un personaggio ed una storia, orditi che si ricongiungono tutti insieme per delineare attraverso la vita degli altri, la sua, indicando in modo sempre più preciso, carattere, modi, pensieri ed azioni.
Un romanzo intenso che narra di un uomo originario del Camerun che le vicende della vita spingono a partire, alla ricerca della felicità che non significa altro che il tentativo di vivere una vita dignitosa, quella che il suo paese non gli garantisce più. E' la storia di un uomo in cui potrebbero rispecchiarsi le storie di migliaia di altri, che attraversano il deserto e il mare per raggiungere una dignità spesso negata ai "dannati della terra". Prima opera tradotta in italiano dello scrittore guineiano.
Lo scrittore racconta una delicata storia di affetti e insieme di impegno politico militante.